Questa volta vorrei parlarvi di un motociclista molto speciale: Totò Le Motò (http://www.totolemoto.it). Di lui si legge molto su suo sito, che vi invito a visitare, io ho estratto alcune parti della sua biografia.
Dal 2006 è sempre stato un crescendo di km attraverso posti e genti sempre più diverse. Ho capito che per me viaggiare è cercare storie, facce, gente ed emozioni prima ancora che monumenti o città.
E’ la scoperta del mondo inteso come insieme disordinatamente organizzato di culture e facce e storie. Ogni incontro, paesaggio o situazione nuova il più delle volte si traduce nella conoscenza di un pezzo in più di me stesso. E una volta che si comincia è davvero difficile pensare ad altro.
Raggiungere una meta diventa un pretesto per stare sulla strada e l’imprevisto è il motore delle esperienze.
Mio padre mi ha trasmesso la curiosità per il mondo, mia madre la capacità di comunicare al di là delle barriere linguistiche. Entrambi mi hanno insegnato il rispetto dell’essere umano e la sua dignità a prescindere da pelle, credo, lingua e passaporto. Questo punto di vista e la condizione di apparente svantaggio del guidare una moto a migliaia di km da casa hanno sempre attirato la benevolenza degli autoctoni, portandomi in situazioni che difficilmente avrei vissuto con altri veicoli.
Di recente ho scoperto la gioia di raccontare le storie che incontro sul mio cammino.
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