Roma: La Polizia Roma Capitale prova lo Street Control

StreetControl

Circa 53 minuti fa, il Comandante della Polizia Roma Capitale Raffaele Clemente (@raffaeleclement), ha pubblicato il seguente stato su Twitter “Stiamo provando lo street control”. Come molti di voi sapranno la Polizia Roma Capitale (PRC) ha avviato, da ormai qualche mese, un’iniziativa di collaborazione con i cittadini. Ogni cittadino può liberamente inviare via twitter una segnalazione in cui avverte la presenza di veicoli in divieto. La centrale analizza le informazioni, invia una pattuaglia e procede alla multa, alla rimozione o al bloccaggio con ganasce. Ogni sera, Clemente, invia via twitter alcuni dei risultati ottenuti. Ma che cosa è lo Street Control, per maggiore chiarezza trascrivo il contenuto di un articolo riportato qui:

Il dispositivo elettronico legge la targa e scatta due fotografie all’auto in doppia fila: una per la targa e una all’abitacolo, per registrare che effettivamente a bordo del veicolo non vi sia nessuno. Una volta rientrato in ufficio l’agente formalizza le infrazioni e quindi le invia direttamente al sistema informatico per l’accertamento della proprietà e l’invio della multa a casa. In questo modo si riducono i possibili errori e i tempi di notifica del verbale. La Polizia Locale lascia sulle auto a cui verrà rilevata l’infrazione un avviso in cui si informa il possessore del mezzo che ha preso una multa per sosta irregolare. Un sistema analogo, ma tecnologicamente meno evoluto è già utilizzato anche a Bologna. Un disegno di legge è stato depositato alla Camera, e già approvato dal Senato, in cui i tempi previsti per la notifica si ridurrebbero da 150 giorni a 60 giorni. A notifica ricevuta i possessori dei veicoli possono consultare il “servizio multa semplice” presente sul sito del Comune di Milano in cui sarà presente la foto del veicolo, il giorno e l’ora in cui ha commesso l’infrazione. Street control è anche sicurezza: il dispositivo sarà impiegato anche per il riconoscimento di auto sospette e per riprendere eventuali situazioni di pericolo. Street Control sarà installato per primo sulle auto del Servizio Radio Mobile e inizialmente verrà utilizzato da un gruppo di 12 agenti selezionati.

Chiaramente l’intervento si attua nell’ottica di ottimizzare le risorse a disposizione della PRC, unitamente alla certezza della contravvenzione. Un ulteriore strumento di cui molti comuni si sono dotati (sia grandi che di piccole dimensioni, tra cui il Comune di Tuscania). Molti portali, non ultimo il portale Automobilista.it, sostiene che sia opportuno ricorrere in giudizio poichè le multe fatte con lo street control sarebbero irregolari se non seguite dalla rimozione vera e propria ma, spesso, la rimozione non ci sarebbe. Ecco uno stralcio dell’articolo:

3) Se il Comune ti dà la multa, deve anche rimuovere l’auto, che è un ostacolo alla circolazione. Poche storie: l’articolo 159 del Codice della strada impone di rimuoverlo. Niente rimozione? Omissione di atti di ufficio da parte del Comune. Ecco la Legge: “Gli organi di polizia, di cui all’art. 12, dispongono la rimozione dei veicoli: a) nelle strade e nei tratti di esse in cui con ordinanza dell’ente proprietario della strada sia stabilito che la sosta dei veicoli costituisce grave intralcio o pericolo per la circolazione stradale e il segnale di divieto di sosta sia integrato dall’apposito pannello aggiuntivo; b) nei casi di cui agli articoli 157, comma 4 e 158, commi 1, 2 e 3; c) in tutti gli altri casi in cui la sosta sia vietata e costituisca pericolo o grave intralcio alla circolazione; d) quando il veicolo sia lasciato in sosta in violazione alle disposizioni emanate dall’ente proprietario della strada per motivi di manutenzione o pulizia delle strade e del relativo arredo”.

4) Se il Comune non rimuove l’auto, o se almeno non prova di aver fatto il necessario per rimuoverla, la multa è assolutamente nulla.

Tuttavia il discorso potrebbe non essere comunque così semplice. Lo street control, che a Bari fu impiegato nel 2011, fu immediatamente sospeso a causa di un malfunzionamento di tre apparati (costati 15.000 euro). Nel 2012 sicurauto aveva pubblicato in un articolo, uno stralcio del Ministero dei Trasporti in cui si leggeva:

I sistemi di videosorveglianza, mentre possono essere idonei a dimostrare l’avvenuta violazione, non risultano tuttavia idonei a dimostrare l’assenza del trasgressore e del proprietario del veicolo, circostanza che può essere accertata solo dall’intervento diretto degli organi di Polizia stradale, e pertanto non risulterebbe giustificata la contestazione non immediata

Cosa è cambiato? Essenzialmente nulla, forse, o forse sì se tenessimo in considerazione che lo scatta una foto anche all’abitacolo per dimostrare che  è vuoto. È sufficiente? Staremo a vedere nei prossimi mesi.

Quand(t)o il sistema Tutor costa ai cittadini

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Il portale automoto.it (sapete che non amo copiare gli articoli) ha condotto una meravigliosa inchiesta sullo strano acquisto del “servizio multe” da parte della Provincia di Como. Tempo fa mi ero fermato a leggere alcuni post su Facebook in merito all’argomento, di un amico motociclista (il più volte menzionato Jorgos). Mi ero incuriosito ed ho indagato un po’ anche io (non ho molto tempo e quindi ho difficoltà). Qualcuno di voi si starà chiedendo cosa è successo a Como e allora io ve lo sintetizzo in una parte del testo riportato in uno degli articoli pubblicati:

Rimane più pressante che mai un interrogativo: perché la provincia di Como consente che i propri cittadini (e quelli in transito) paghino a una ditta privata milioni di euro in 12 mesi, quando con una cifra decine di volte inferiore poteva acquistare l’intera attrezzatura, dare lavoro a 5-6 persone, e incamerare quasi per intero l’importo delle sanzioni?

Il Dott. De Vita, responsabile dell’inchiesta, ha pubblicato anche parte del bilancio che la Safety21 S.r.l. ha pubblicato, mostrando alcuni incrementi che, in seguito all’inchiesta, sarebbero determinati dalla vendita del “servizio multe”. Il punto è:

possibile che anche per questo genere di cose non si possa avere trasparenza?

Appaltare un servizio ad una ditta esterna è una cosa lecita ma, esclusivamente, quando l’appalto è ragionevole ed è l’unica strada per erogare adeguatamente il servizio. Secondo quanto descritto da De Vita, ci sarebbero stati fondi a sufficienza per avere in proprio tutta la strumentazione tecnica e telematica per far fronte all’esigenza TUTOR.

Alcune volte, tuttavia, sento chiedere come mai ci sia tanto accanimento verso questi strumenti. La strumentazione TUTOR è un bene, mio personale avviso, perché lavora sul principio della media. Non è una rilevazione istantanea della velocità cosa che, come ben sappiamo, portava gli automobilisti a improvvise e alquanto pericolose frenate che, per un motociclista soprattutto, si traducevano in un “tiro la monetina e vediamo che succede”.  Il business nascosto dietro a questi sistemi, tuttavia, è oscuro ai più e le spese, purtroppo, sono spesso nascoste ai cittadini che, casualmente, si accorgono delle anomalie. Il video che vedete riportato di seguito è postato dalla POLIZIA DI STATO ed è stato confezionato per spiegare come funziona il sistema TUTOR (questo sempre perché detesto l’idea di dire cose “fuori posto”)